Aglie

Castello di Aglié – Ritornano tre dipinti rubati nel 1980.

Posted on Posted in Castello di Aglié, Direzione regionale Musei, Palazzo Carignano

Nella notte del 24 ottobre 1980 alcuni ladri si introdussero all’interno del Castello e rubarono 31 dipinti di Angelo Maria e Giovanni Crivelli e della loro scuola. 

Tre di questi dipinti sono comparsi nel 2017 presso una nota casa d’ asta lombarda e successivamente nel 2018 presso un antiquario emiliano dove sono stati rintracciati e posti in sequestro.

Giovedì 11 aprile 2019 al termine della conferenza stampa tenutasi nel Salone d’onore dell’Appartamento di Mezzanotte di Palazzo Carignano, il Comandante del Nucleo TPC di Torino, Tenente Colonnello Silvio Mele, ha restituito ufficialmente i dipinti al Polo Museale del Piemonte che gestisce la Residenza reale.

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I dipinti, acquistati da un collezionista emiliano a pochi mesi dal loro furto, da sempre custoditi all’interno di un’abitazione privata, erano ricomparsi sul mercato antiquario nel 2017.
Le indagini, condotte dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e coordinate dalla Procura della Repubblica di Modena, grazie al controllo periodico dei siti web delle case d’asta e dei siti internet dedicati al commercio di beni d’arte, hanno reso possibile il ritrovamento.
Le immagini e la descrizione complessiva delle opere, comparate con quelle contenute nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più completa banca dati di opere d’arte rubate esistente al mondo, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, hanno consentito di scoprire che le tre opere pittoriche erano riconducibili  al furto commesso ai danni del Castello Ducale di Agliè. 
Ulteriori accertamenti tecnici e stilistici svolti attraverso la consultazione dell’inventario storico ed il riconoscimento delle tre opere da parte di Alessandra Guerrini, direttore del Castello Ducale di Aglié, hanno infine permesso di stabilire definitivamente la coincidenza delle opere sequestrate con quelle trafugate nel 1980.

L’evento odierno conferma, ancora una volta, come solo attraverso la stretta e fattiva collaborazione tra gli storici dell’arte, i responsabili delle collezioni museali statali ed i Carabinieri si può garantire, anche a distanza di molto tempo, la ricomposizione di percorsi storici, culturali e sociali con la restituzione alla collettività, di beni preziosi ed unici, ormai creduti dispersi, che costituiscono e identificano l’identità dei luoghi dai quali sono stati sottratti.