Racconigi

Una tavola da Re – Presentato il restauro della grande tavola di Henry Thomas Peters della Sala da pranzo del Castello di Racconigi

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Racconigi (CN), 4 giugno 2022 – Dopo tre mesi di attività, si è concluso al Castello di Racconigi, tra i complessi museali gestiti dalla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, il cantiere didattico Una tavola da Re dedicato al restauro del grande tavolo realizzato dal celebre ebanista inglese Henry Thomas Peters (1792-1852) per la Sala da pranzo della residenza sabauda. L’intervento è stato effettuato in collaborazione con la Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi, sorta a Torino nel 1994 per volontà di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, e Maria Luisa Rossi, appartenente a una famiglia di antiquari torinesi.
Impegnati solitamente negli spazi attrezzati della Scuola, gli allievi del corso di specializzazione in restauro di arredi lignei si sono trovati a operare all’interno del Castello, coordinati dai loro docenti e con la supervisione di Roberta Bianchi, responsabile del Laboratorio di restauro della Direzione regionale Musei, insieme alla direttrice del Castello Alessandra Giovannini Luca. Il cantiere di restauro è stato infatti allestito nella Sala da pranzo, all’interno del percorso di visita, dove è conservato l’imponente arredo, vero e proprio protagonista d’eccezione: il monumentale tavolo di Peters non solo tocca dimensioni notevoli (cm 280 x cm 230 x cm 78), ma è anche allungabile fino a cinquanta coperti per un’estensione complessiva di oltre 12 metri di lunghezza.
Lo svolgimento delle operazioni di restauro in loco è stato ritenuto opportuno anche in considerazione della struttura piuttosto articolata e del peso del tavolo che complessivamente supera i 900 kg. Si tratta del più importante lavoro realizzato da Peters per il Castello di Racconigi, nell’ambito del programma di rinnovamento stilistico che fu attuato negli anni Trenta dell’Ottocento sotto la direzione di Pelagio Palagi (1775-1860), su committenza di Carlo Alberto. Disegnato da Palagi il tavolo fu sontuosamente intagliato in mogano da Peters nel 1837 nei locali del suo atelier a Genova e l’anno seguente avvenne il collaudo in Castello a opera dell’architetto Ernest Melano (1792-1867).
Le peculiarità del tavolo e lo stato di conservazione hanno reso l’intervento particolarmente delicato e complesso. Successivamente alle fasi preliminari di documentazione fotografica ed esecuzione del rilievo geometrico dello stato di fatto, è stato effettuato lo smontaggio delle varie sezioni, permettendo di valutare problematiche già in parte evidenti, ma non del tutto visibili, come il cedimento di uno dei quattro supporti intagliati. Così, oltre a realizzare interventi di ebanisteria sulle impiallacciature interessate da distacchi e lacune, è stata affrontata quella che si è rivelata la parte più interessante, ma anche complicata, dell’intervento: la ricomposizione del supporto intagliato, a motivi zoomorfi e fitomorfi, fratturato in diverse parti, che ha richiesto l’inserimento di protesi lignee interne. In parallelo è stata ripristinata la traversa maestra notevolmente deformata, ricorrendo alla tecnica basata sull’impiego di microonde che consente di evitare interventi invasivi. Inoltre le indagini diagnostiche e conoscitive, in particolare la tecnica della fluorescenza ultravioletta, hanno messo in rilievo la presenza di vernici cromaticamente diverse, talora sovrapposte anche a quelle originali, probabilmente esito di manutenzioni risalenti ai primi decenni del Novecento. La lettura estetica appariva estremamente alterata e, pertanto, i lavori sono stati finalizzati a conferire al tavolo un maggiore equilibrio cromatico, in grado di rispettare il caratteristico aspetto cangiante della specie lignea in cui è realizzato.
La conclusione del cantiere di restauro ha conseguito pienamente l’obiettivo di assicurare migliori condizioni di conservazione e restituire piena integrità e leggibilità al monumentale manufatto, rettificando le conseguenze fuorvianti di operazioni precedenti e ponendo rimedio alle criticità che ne minavano la tenuta strutturale. Al contempo gli allievi della Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi hanno potuto compiere un’importante esperienza formativa per il completamento del percorso professionale intrapreso. L’attività del restauratore implica spesso l’esigenza di lavorare nel contesto di appartenenza delle opere, al di fuori dunque dei laboratori, una prospettiva che consente esperienze differenti legate alla necessità di adeguamento degli spazi. Lo svolgimento dei lavori è stato anche accompagnato da visite guidate di approfondimento: gli allievi, affiancati dai loro docenti, si sono così confrontati con la capacità di esporre al pubblico problemi, tecniche e materiali che rendono unico ogni intervento di restauro.
Il cantiere di restauro ha aggiunto un ulteriore tassello alla proficua collaborazione, che ormai annovera parecchi anni, portata avanti con la Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi e, ancora una volta, ha fornito una prova positiva all’importanza di promuovere la salvaguardia dei beni culturali attraverso azioni sinergiche tra i diversi soggetti impegnati su questo fronte, nell’interesse collettivo di preservare il patrimonio storico-artistico e garantirne la trasmissione dei valori correlati.

 

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