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Laboratorio di restauro
Situato al piano terreno di Palazzo Carignano, nell’ala degli uffici della Direzione regionale Musei, il Laboratorio di restauro, adattato nel tempo alle esigenze di una professione sempre più tecnologica, si presenta oggi caratterizzato dalla ristrutturazione compiuta nel 2006 per rispondere alla normativa in materia di sicurezza, nonché alle logiche di una più aggiornata organizzazione del lavoro. Le sue origini risalgono però agli anni Quaranta del Novecento, periodo in cui le vicende belliche avevano portato drammaticamente alla ribalta i temi del ricovero e della conservazione delle opere. Previsto inizialmente come spazio messo a disposizione di maestranze esterne, il Laboratorio fu progressivamente dotato di personale stabile: la prima assunzione di un restauratore tramite concorso pubblico avvenne nel 1953 e un gruppo interno di professionisti andò articolandosi tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Settanta del Novecento, con un ulteriore incremento nel decennio successivo.
All’interno del Laboratorio i funzionari restauratori effettuano interventi per il recupero di opere e manufatti facenti parte delle ricche collezioni in consegna alla Direzione regionale Musei del Piemonte, quando non sussistono le condizioni per procedere direttamente nelle sedi museali. Queste sale dispongono di strumentazioni adeguate, oltreché di un sistema di controllo del microclima interno e di attrezzature per intervenire su differenti tipologie, anche di grande formato. Qui si compiono gli studi e le analisi che precedono il lavoro diretto sulle opere e rendono il restauro un prezioso momento di conoscenza, anche attraverso il confronto tra figure professionali diverse, quali storici dell’arte, architetti ed esperti di diagnostica, affinché siano scelte e messe a punto le più idonee metodologie di intervento. Inoltre i restauratori eseguono abitualmente azioni di pronto intervento in situ, monitoraggi microclimatici, pratiche di manutenzione e progettano interventi pilota per casi di particolare rilievo.
Nel mese di ottobre 2020, il Laboratorio è stato aperto al pubblico con l’iniziativa Nel cuore del patrimonio, un programma di visite guidate condotte dai restauratori alla scoperta di una realtà poco nota al di fuori dei circuiti degli addetti ai lavori, un’opportunità di approfondimento per focalizzare l’importanza delle attività di cura finalizzate alla conservazione del patrimonio culturale.
STAFF
Roberta Bianchi. Dal 2012 responsabile del Laboratorio di restauro e coordinatrice delle attività, ha compiuto la sua formazione tra il 1982 e il 1986 presso l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma nel settore dipinti con perfezionamento sui materiali lapidei. È funzionario restauratore del Ministero dal 1991 e precedentemente ha svolto la libera professione collaborando con enti pubblici.
Giulia Comello. Si è laureata nel 2012 presso l’Università degli Studi di Torino in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, con indirizzo in materiali lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura. Prima di essere assunta come funzionario restauratore al Ministero, ha condotto attività di assistenza alla docenza e di libera professione collaborando con enti pubblici e privati del territorio.
Giuseppe Milazzo. Si è laureato nel 2013 presso l’Università degli Studi di Palermo in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, con indirizzo in materiali lapidei e derivati, superfici decorate dell’architettura. Ha svolto anche uno stage formativo presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. Prima di essere assunto come funzionario restauratore al Ministero, ha svolto la libera professione, ricerca in ambito accademico, attività di docenza universitaria e cooperazione internazionale con l’UNESCO.