Puukko (coltello) e fodero
Manifattura Sami
Secoli XVIII-XIX
Corna, acciaio, pelle - Inv. 7033-13
Apparentemente sono ciò che resta del palco di una renna, ma dentro di me custodisco un’arma affilata che i Sami, popolo del Nord della penisola scandinava, usavano (e usano ancora oggi) durante le loro attività quotidiane.
Sono infatti la custodia di un coltello (puukko) con manico in osso e lama in acciaio.
Da notare, sulla mia superficie, la decorazione incisa che raffigura un allevatore con la sua mandria di renne, animale da cui provengo e che da sempre fornisce sostentamento ai Sami.
Che ci faccio qui? Sono stato donato al principe Umberto di Savoia nell’estate del 1922, durante il suo viaggio nell’Europa settentrionale, assieme ad altri cinque compagni... ma io sono il più bello!
Scatola
Manifattura africana
Primo quarto del secolo XX
Uovo di struzzo, metallo, lega d’argento
Inv. 9230
Sono affascinante e misteriosa. Sono stata creata da un uovo molto speciale, il più grande al mondo, generato da uno degli uccelli più simpatici e bizzarri che vivono nel continente africano: lo struzzo.
Come sono diventata una scatola?
Un artigiano ha preso l’uovo, lo ha svuotato e separato in due porzioni e ne ha impreziosito la superficie con decorazioni in argento.
I miei sonagli tintinnano come quelli indossati dalle danzatrici berbere intorno al fuoco al calar del sole.
Il mio supporto di metallo è provvisto di tre piccole zampe, che ricordano quelle degli struzzi.
Cosa accoglievo al mio interno? Tè, spezie o monili femminili? Sono stata prodotta per essere donata e per evocare e contenere i profumi della terra d’Africa.
Scudo
Manifattura etiope
Primo quarto del secolo XX.
Cuoio, legno - Inv. 7053
Mani esperte mi hanno modellato e decorato seguendo una tradizione antica. Il tempo ha invecchiato la mia pelle. Cosa sai di me? Sono un copricapo? Potrei esserlo, girandomi però, scopriresti che nascondo un’impugnatura rigida fatta di un’anima legnosa rivestita in pelle. Potrei essere un contenitore? Poco utile in questo caso.
Se hai pensato a uno scudo hai indovinato! Provengo dai territori africani centro-orientali; chi mi ha posseduto era un guerriero e io ero la sua arma di difesa. La mia forma serviva a evitare che la lama di una lancia o di una sciabola scivolasse verso l’interno durante il combattimento. In tempo di pace rimanevo appeso alle pareti di casa. Il cuoio di cui sono fatto deriva da una pelle spessa e solida: chi sa dirmi se è di bufalo, ippopotamo o rinoceronte?
Lakshmi Ulkavahini
Manifattura bengalese
Seconda metà del secolo XIX
Ottone, metallo, lacca - Inv. XR 3298
A prima vista posso sembrare un souvenir esotico e stravagante.
Chi sono? Una divinità femminile indù protettrice delle donne, della casa e della prosperità; sono raffigurata mentre monto una civetta.
Le sapienti mani di un artigiano itinerante mi hanno plasmato da avanzi di metallo, usando una tecnica di fusione molto particolare chiamata dokra.
È ormai passato così tanto tempo che ho quasi dimenticato la mia vita precedente: a tratti ricordo un piccolo altare domestico e generazioni di mogli che ogni giovedì mi dedicavano preghiere speciali per invocare la ricchezza della loro casa e del raccolto, offrendomi in cambio una ciotola di riso.
Fiasca (portapolvere da sparo)
Manifattura marocchina
Seconda metà del secolo XIX
Legno, pelle, lega di rame, corda, specchio Inv. 7033-30
Non sono un curioso strumento musicale, né uno strano oggetto rituale, come qualcuno di voi potrebbe pensare.
Sono stata fedele compagna di pistole e fucili perché contenevo al mio interno polvere da sparo.
La mia forma particolare? Un segno distintivo di noi fiasche marocchine, che venivamo letteralmente appese per le orecchie al nostro portatore.
Come potete vedere, sono stata decorata con tante piccole borchie d’ottone e dipinta con motivi geometrici in nero, verde e rosso.
I più attenti avranno notato che su di me c’è anche un piccolo specchio rotondo, ma non ricordo più a cosa servisse…
Come sono smemorata! Qualcuno di voi mi può aiutare?
Castello di Racconigi
Reale villeggiatura e oasi naturalistica
Visitare il Castello di Racconigi oggi significa non solo rivivere i fasti di Casa Savoia ammirando le sale auliche e gli arredi originali, ma anche passeggiare tra serre e cascine e avvistare le cicogne che nidificano nel parco, oasi di grande interesse naturalistico.