È in corso al Castello di Racconigi, tra i complessi museali gestiti dalla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, il cantiere didattico Una tavola da Re dedicato al restauro del grande tavolo realizzato dal celebre ebanista inglese Henry Thomas Peters (1792-1852) per la Sala da pranzo della residenza sabauda. L’iniziativa si deve alla proficua collaborazione, portata avanti ormai da parecchi anni, con la Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi. Sorta a Torino nel 1994 per volontà di Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, e Maria Luisa Rossi, appartenente a una famiglia di antiquari torinesi, la Scuola è attiva tra le antiche mura dell’attuale Arsenale della Pace e ha maturato nel tempo una particolare specializzazione nel restauro dei materiali lignei.
Impegnati solitamente negli spazi attrezzati della Scuola, questa volta gli allievi si trovano a operare all’interno del Castello, coordinati dai loro docenti e con la supervisione di Roberta Bianchi, responsabile del Laboratorio di restauro della Direzione regionale Musei, insieme alla direttrice del Castello Alessandra Giovannini Luca. Nella Sala da pranzo è stato infatti allestito un cantiere di restauro per un protagonista d’eccezione: il monumentale tavolo di Peters non solo tocca dimensioni notevoli (cm 280 x cm 230 x cm 78), ma è anche allungabile fino a cinquanta coperti per un’estensione complessiva di oltre 8 metri di lunghezza. Si tratta del più importante lavoro realizzato da Peters per il Castello di Racconigi, nell’ambito del programma di rinnovamento stilistico che fu attuato negli anni Trenta dell’Ottocento sotto la direzione di Pelagio Palagi (1775-1860), su committenza di Carlo Alberto. Disegnato da Palagi il tavolo fu sontuosamente intagliato in mogano da Peters nel 1837 nei locali del suo atelier a Genova; durante il trasporto a Racconigi, che fu piuttosto complesso, subì alcuni danni a cui pose rimedio Gabriele Capello detto il Moncalvo (1806-1877), noto ebanista dell’équipe palagiana. L’anno seguente vi fu il collaudo a opera dell’architetto Ernest Melano (1792-1867).
Le peculiarità del tavolo, imponente e articolato in più elementi per un peso complessivo di oltre 900 kg, hanno indotto a preferire lo svolgimento delle operazioni di restauro in loco, permettendo al contempo agli studenti di compiere un’importante esperienza formativa per il completamento del percorso professionale intrapreso. L’attività del restauratore non si svolge unicamente nei laboratori, ma implica spesso interventi nel contesto di appartenenza delle opere: una prospettiva che, di volta in volta, consente esperienze diverse e interessanti legate alla necessità di adeguamento degli spazi.
La Sala da pranzo, che ospita il cantiere di restauro del tavolo, rientra oltretutto tra gli ambienti del percorso di visita del primo piano nobile del Castello, offrendo, quindi, la possibilità ai visitatori in transito di osservare i restauratori al lavoro. Ma non solo. Per consentire uno sguardo dietro le quinte sull’attività costante di conservazione delle collezioni del Castello, si propongono al pubblico, il giovedì pomeriggio dal 24 marzo al 19 maggio 2022, 8 visite tematiche di approfondimento sulle operazioni in corso. Docenti restauratori e allievi della Scuola illustrano criticità, tecniche e materiali che rendono unico ogni intervento di restauro, introducendo così i visitatori nell’affascinante realtà della salvaguardia dei beni culturali. L’intervento prevede infatti lo smontaggio dei vari elementi che compongono il tavolo, in modo da poter procedere all’asportazione di finiture degradate e non originali ed effettuare azioni di rinforzo strutturale, integrazioni lignee e stuccature delle lacune da ritoccare cromaticamente, per poi completare il restauro con la verniciatura e la lucidatura.
Questi appuntamenti, incentrati sul restauro del grande tavolo, non comprendono il consueto percorso di visita, ma dal Salone d’Ercole, la cui magnificenza apre l’itinerario nel Castello, conducono nella Sala da pranzo, fulcro dell’iniziativa, per poi concludersi nelle cucine ottocentesche. La partecipazione è su prenotazione obbligatoria e il costo della visita è compreso nel biglietto di ingresso al Castello.
Al termine dei lavori, previsto per la fine di maggio, la presentazione del restauro sarà oggetto di un’apposita giornata di studi in cui interverranno anche esperti di committenza sabauda, ebanisteria ottocentesca, nonché, ovviamente, studiosi dell’eccezionale figura che fu Henry Thomas Peters.
Informazioni
Orario: giovedì 24 e 31 marzo alle ore 15.00; giovedì 7, 21 e 28 aprile alle ore 15.30; giovedì 5, 12 e 19 maggio alle ore 15.30.
Visite tematiche di approfondimento della durata di circa 50 minuti, in gruppi da max 15 persone; accompagnamento a cura del personale di vigilanza e accoglienza del Castello; approfondimento sul cantiere didattico di restauro a cura di docenti restauratori e allievi della Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi.
Biglietti: intero € 5,00; ridotto € 2,00 dai 18 ai 25 anni; gratuito per minori di 18 anni; gratuito per docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente; studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia; titolari di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card; Royal Card; personale MiC; membri ICOM; giornalisti muniti di tessera professionale; persone con disabilità e accompagnatori.
Prenotazione obbligatoria: racconigi.prenotazioni@beniculturali.it (servizio attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 15.00. La richiesta verrà evasa entro 24 ore dall’invio; la prenotazione è da intendersi effettuata previa mail di conferma da parte dell’ufficio prenotazioni del Castello di Racconigi); tel. 0172 84005 (servizio attivo il sabato e la domenica dalle 9.00 alle 15.00).