Aglie

Castello di Agliè – Appuntamento in Giardino sabato 3 giugno 2023

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In occasione di Appuntamento in Giardino, iniziativa promossa da APGI-Associazione Parchi e Giardini d’Italia in parallelo con l’edizione europea di Rendez-vous aux jardins, sabato 3 giugno, a partire dalle ore 9.30, nella Serra Bianca del Castello di Agliè si svolge la giornata di studio Extractum ab originali Taurini. Percorsi iconografici e botanici intorno alla Sindone, promossa dalla direzione della residenza, facente capo alla Direzione regionale Musei Piemonte del Ministero della cultura, insieme alla Diocesi di Ivrea, al CISS-Centro Internazionale di Studi sulla Sindone e al Lions Club Alto Canavese, in collaborazione con l’Associazione Cultores Sindonis e l’Associazione di Storia e Arte Canavesana e con il patrocinio del Comune di Agliè.
L’evento è legato alla presentazione del restauro della copia della Sindone conservata nella Chiesa di Santa Marta in Agliè, opera datata 1708 a firma di Giovanni Battista Fantino. L’intervento è stato realizzato grazie al contributo del Lions Club Alto Canavese, sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, con la consulenza scientifica del CISS. A partire dagli esiti degli studi condotti su questa singolare e preziosa testimonianza in occasione del restauro, la giornata di studio intende proporre un approfondimento sull’iconografia sindonica, indagandone ruolo e significato assunti nel tempo. In omaggio alla manifestazione Appuntamento in giardino si aggiunge inoltre un focus su alcuni temi, a tratti curiosi, riguardanti le connessioni tra storia della Sindone, questioni di fede religiosa e argomenti di botanica, come la romanzesca vicenda dei semi di lino che dalla tomba di Tutankhamon sono arrivati in Val Gandino, dove è stato ricostruito un tessuto con le caratteristiche di quello del Sacro Lino, o il misterioso Fiore della Passione che i missionari nel Cinquecento portarono in Europa dall’America del Sud, a cui si ispirarono non solo gli interventi dei predicatori, ma anche l’estro creativo di Guarino Guarini nella Cappella della Sindone.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.
Informazioni: 0124 330102 – 366 8333372.

 

CASTELLO DI AGLIE’
sabato 3 giugno 2023

GIORNATA DI STUDIO
Extractum ab originali Taurini
Percorsi iconografici e botanici intorno alla Sindone

PROGRAMMA

ore 9.30 Saluti istituzionali
Alessandra Gallo Orsi, direttrice del Castello di Agliè
S.E.R. Edoardo Aldo Cerrato, Vescovo di Ivrea

ore 10.00 – Giardino del Castello di Agliè, Serra Bianca
La copia di Agliè: storia, ruolo e caratteristiche

Gian Maria Zaccone, CISS, Ateneo Pontificio regina Apostolorum
Introduzione

Paolo Cozzo, Università degli Studi di Torino
La Sindone e il suo ruolo nel rapporto con la Dinastia Sabauda
In seguito al suo ingresso nel patrimonio sabaudo nel 1453, la Sindone assunse con sempre maggior rilievo il ruolo di reliquia dinastica, diventando dunque uno strumento di legittimazione del potere. Copie e raffigurazioni configuravano un efficace strumento di divulgazione di tale ruolo.

Federico Valle e Paola Tomatis, CISS
Il ‘mitico’ Fantin(o) e le sue opere sulla Sindone
Tra le oltre centoventi copie in grandezza naturale della Sindone sino ad oggi registrate dall’apposito Gruppo di Studio del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, quattro si devono all’artista Giovanni Battista Fantino o Fantin, autore anche della copia di Agliè. Non sono note copie firmate da altri artisti. Si presentano i risultati di una prima fase di ricerca sulle copie della Sindone, con un particolare focus sul corpus fantiniano.

Cinzia Oliva, restauratrice ed esperta di tessili antichi
Il restauro della Sindone di Agliè
Si presentano e illustrano gli interventi di restauro compiuti sulla copia di Agliè.

Paola Iacomussi, INRIM, e Paolo Di Lazzaro, ENEA di Frascati
Analisi sulla Sindone di Agliè e confronti con la copia di Arquata del Tronto
In occasione del restauro sono state eseguite da ricercatori INRIM delle indagini spettrocolorimetriche sul reperto, al fine di comprendere meglio la natura del manufatto e le tecniche utilizzate per la sua realizzazione, anche per controllare la stabilità del manufatto nel tempo. Analoghe misurazioni furono eseguite anche in occasione del restauro della copia conservata ad Arquata del Tronto. Si presenta quindi un confronto tra i risultati ottenuti dalle analisi sui due esemplari.

ore 12.45 – Chiesa di Santa Marta
Presentazione della Sindone restaurata

ore 14.30 – Giardino del Castello di Agliè, Serra Bianca
La Sindone di Torino. Lino, fiori e passiflora: simbologia e percorsi botanici intorno alla Sindone

Filippo Servalli, R&D RadiciGroup, e Giorgio Rondi, Linificio Canapificio Nazionale
Da Tutankhamon alla Val Gandino: un lino per la Sindone
La Sindone è un tessuto in lino di fattura che appare piuttosto pregiata con una particolare tessitura. Il Linificio e Canapificio Nazionale, in quanto riferimento mondiale del lino, sia per quanto riguarda l’innovazione, sia per la sua storia e le sue origini, ha avviato un progetto di ricerca finalizzato a ottenere una fibra di lino il più possibile simile a quella prodotta due millenni fa in Medio Oriente. Si tratta di uno studio finalizzato a capire l’evoluzione della fibra nel tempo che è stato ultimato e, in base alle condizioni climatiche e del terreno, ha permesso di scegliere il seme più corretto da piantare in Val Gandino al fine di realizzare una fibra quanto più simile a quella che componeva il filato e poi il tessuto della Sindone. L’intervento focalizza l’attenzione sul complesso lavoro compiuto in tutte le fasi colturali e di lavorazione per ottenere questo risultato, sul cui l’Enea di Frascati ha anche compiuto degli esami approfonditi.

Gian Maria Zaccone (CISS)
Il fiore di Passiflora, la Passione di Cristo e la Sindone
Nel Cinquecento i missionari fecero conoscere in Europa i particolari fiori di un rampicante proveniente dal Sud America, attribuendone con intenti apologetici una ricca simbologia legata alla Passione di Cristo. Da qui derivò il nome Passiflora (fiore della Passione) che dall’apologetica passò con Linneo a indicarne il genere botanico. All’inizio del Seicento alcuni saggi a carattere religioso trattarono compiutamente questo aspetto. Guarino Guarini subì il fascino di tali trattazioni, fino a inserire gli insoliti fiori nella decorazione della Cappella della Sindone. Anche l’allestimento della cosiddetta nuova Cappella della Sindone, nel transetto sinistro del Duomo di Torino dove è attualmente conservata la reliquia, contiene una citazione alla Passiflora, per lo più ignorata.

Nello Balossino, Università degli Studi di Torino, ed Enrico Simonato, CISS
Archeobotanica e Sindone
Negli anni Settanta un criminologo svizzero, Max Frei, individuò delle particelle biologiche sulla Sindone, che riconobbe quali pollini di piante sia dell’area europea, sia mediorientale. Il suo lavoro fu oggetto di molte revisioni, puntualizzazioni e critiche. Rimane tuttavia un lavoro di sicuro interesse per la paleobotanica, che ancora oggi si sta tentando di approfondire, liberandolo da tentazioni apologetiche. Tentazioni che portarono a estreme conseguenze, quali la supposta visione di impronte di fiori sullo stesso Lenzuolo. Senza entrare nella questione, verrà raccontata questa interessante avventura tra scienza e apologetica.

Massimo Borghesi, SPABA – Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti
I fiori nell’iconografia sindonica
Nella ricca iconografia sindonica compaiono spesso raffigurazioni della Sindone tra Sei e Settecento ornate di ricche cornici e composizioni floreali, come quelle, tra le più celebri, attribuite ad Octavianus Monfort, ma anche di fattura più popolare e spesso monastica. Viene presentata una carrellata di tali opere, che costituisce una particolare forma di raffigurazione devozionale della Sindone.

ore 17.00
Conclusioni

ore 17.30
Visita Cappella di San Massimo del Castello di Agliè (su invito)

 

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