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Castello di Moncalieri – Reali colazioni e candidi grovigli

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Da sabato 7 giugno, il Castello di Moncalieri si arricchisce di un nuovo allestimento permanente, realizzato nell’Appartamento di Vittorio Emanuele II e della consorte Maria Adelaide, in collaborazione con il Comune di Moncalieri e l’Associazione “Amici del Real Castello e del Parco di Moncalieri”. Con Reali colazioni e candidi grovigli tornano a essere imbandite le tavole della Sala da Pranzo e della Sala di ricevimento, detta anche Sala del Convegno, in un affascinante allestimento scenografico che propone piatti e argenterie ottocentesche accanto a mockup di dolci e frutta realizzati in alabastro.

Il nuovo allestimento offre l’occasione per riscoprire la storia ottocentesca di questi ambienti che, agli inizi dell’Ottocento, sotto il regno di Vittorio Emanuele I (1759–1824), facevano parte dell’Appartamento delle Principesse. Qui vissero Marianna (1803–1884), che nel 1831 sposò Ferdinando I d’Austria, e Maria Cristina (1812–1836), proclamata beata nel 2014 e andata in sposa nel 1832 a Ferdinando II delle Due Sicilie. Le sale raccontano le trasformazioni avvenute nel corso del tempo, testimoniando i cambiamenti nel gusto e nello stile, culminati negli eleganti interventi decorativi degli anni Cinquanta dell’Ottocento. In quel periodo, con la regia del bolognese Domenico Ferri, gli ambienti furono rinnovati secondo il raffinato gusto del Secondo Impero, ispirato alla Parigi di Napoleone III e in armonia con la sensibilità artistica di Maria Adelaide.

Nella Sala da pranzo la tavola è imbandita con piatti in ceramica a piccoli disegni fitomorfi blu su fondo bianco, set di bicchieri in vetro, posate e vassoi da portata in argento, che si devono a un acquisto recente, ed è arricchita da due preziosi candelabri dorati a quattro bracci con figure di putti, già parte delle collezioni originali del Castello. Un apparato che non solo affascina per la sua bellezza, ma invita anche a riflettere sui rituali della tavola reale: dalle sontuose apparecchiature ‘alla francese’, in cui tutte le portate venivano servite insieme, alla più moderna ‘alla russa’, che prevede un servizio in successione, in uso ancora oggi. Nel corso del Settecento, il momento del pasto, un tempo cerimonia pubblica e politica, si trasformò in un’esperienza più intima e riservata, sino ad assumere connotazioni quasi borghesi con Vittorio Emanuele II: nella quiete del Castello di Moncalieri, il sovrano, notoriamente poco incline ai pranzi ufficiali, preferì condividere i pasti con pochi intimi — principi, principesse e ufficiali a lui vicini —, lontano dai fasti e dalle rigidità della corte.

L’allestimento della tavola nella Sala di ricevimento, con tazze da cioccolata, tè e dolci realizzati in pregiato alabastro volterrano, diventa l’occasione per esplorare le consuetudini alimentari legate a colazioni e merende della corte sabauda. Tra i protagonisti non potevano ovviamente mancare i celebri gianduiotti, inventati a Torino agli inizi dell’Ottocento come ingegnosa alternativa al cacao, divenuto raro e costosissimo durante il blocco economico imposto da Napoleone.

In occasione della presentazione del nuovo allestimento, nelle stesse sale, fino a domenica 3 agosto, sarà possibile ammirare le installazioni dell’artista Matilde Domestico, che ha costruito una poetica intima e originale intorno al tema della tazza. In ceramica o porcellana, intere o ridotte in cocci, le tazze diventano metafora di gesti rituali che scandiscono il tempo e di una fragilità apparente, che può rompersi o sgretolarsi, ma non annientarsi. Attraverso composizioni monocrome, essenziali come sfere o slanciate come colonne in precario equilibrio, le opere di Matilde Domestico danno voce a nuove narrazioni e propongono visioni inedite del quotidiano. Tra queste spicca una tazzina realizzata in carta dal titolo Bring me the sunset in a cup, verso iniziale di una poesia di Emily Dickinson, omaggio dell’artista alla grande scrittrice americana che anticipa la collaborazione prevista per il prossimo anno tra il Castello di Moncalieri e il Forte di Gavi, in occasione del 140° anniversario della sua scomparsa.

Dopo la presentazione di sabato 7 giugno, il suggestivo allestimento delle tavole della Sala da pranzo e della Sala di ricevimento farà parte in forma permanente del percorso di visita, mentre le installazioni di Matilde Domestico saranno esposte fino a domenica 6 luglio.

La visita alle tavole imbandite e alle opere in esposizione temporanea potrà avvenire nell’ambito del percorso dedicato all’Appartamento di Vittorio Emanuele II e Maria Adelaide, accessibile nei giorni di venerdì, sabato, domenica e festivi, in orario 10.00-18.00 (ultimo ingresso alle 17.00; prenotazione fortemente consigliata).

 

Matilde Domestico. Diplomata all’Istituto d’Arte A. Passoni e in Scenografia presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ha sviluppato un linguaggio espressivo unico, che ruota attorno all’utilizzo della porcellana dura Feldspatica, proveniente dagli stabilimenti dell’azienda I.P.A. Industria Porcellane S.p.A. di Usmate-Velate (MB). Con questo materiale realizza opere e installazioni suggestive: colonne alte e ondeggianti, arcate monumentali, forme sferiche che sembrano sospese tra equilibrio e leggerezza. L’incontro con l’azienda IPA ha infatti rappresentato un punto di svolta nella sua ricerca, dando vita a un’originale contaminazione tra produzione artistica e processo industriale. Da questo scambio ha preso forma una riflessione condivisa sul valore creativo dello scarto, spesso trasformato in opportunità per nuove sperimentazioni. L’artista entra nei reparti, osserva, interviene, si inserisce nei cicli produttivi, traendo ispirazione diretta dalla materia viva e dai suoi passaggi trasformativi. Oggetti considerati imperfetti vengono così recuperati, manipolati, deformati e reinseriti nel processo creativo. La materia viene trasformata attraverso il fuoco: una metamorfosi che avviene nei forni industriali ad alte temperature, dove la porcellana cruda, modellata quando è ancora tenera, viene prima biscottata a 900°C, poi smaltata e cotta nuovamente a 1400°C. È un processo creativo rigoroso, che unisce precisione tecnica e sensibilità artistica, e mette al centro un solo, umile oggetto: la tazza. Che sia integra o ridotta in cocci, in ceramica o in porcellana, la tazza diventa simbolo di intimità quotidiana, metafora di gesti ripetuti, rituali che scandiscono il tempo e parlano di relazioni umane. Fin dai primi anni Novanta del Novecento, la sua ricerca ruota intorno a questo oggetto semplice, ma carico di significato, trasformandolo in un vero e proprio strumento narrativo: le sue opere sono racconti silenziosi, evocazioni tangibili di un pensiero che trasforma la materia in poesia.

 

REALI COLAZIONI E CANDIDI GROVIGLI
· Allestimento delle tavole dei sovrani dal 7 giugno

· Installazioni di Matilde Domestico 7 giugno – 6 luglio

CASTELLO DI MONCALIERI
Piazza Baden Baden, 4 – Moncalieri (TO)

Orario: venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00)

Biglietti: intero € 7,00; ridotto € 5,00 Prenotazione fortemente consigliata:La Venaria Reale – Castello di Moncalieri

Informazioni: 011 4992333.