Conto alla rovescia per la Direzione regionale Musei del Piemonte. Finito il periodo di chiusura imposto dallo stato di emergenza sanitaria e portati a termine i lavori per adeguare i percorsi di visita alle misure di sicurezza, venerdì 3 luglio riaprono al pubblico Palazzo Carignano, Villa della Regina, il Castello di Moncalieri, il Castello di Agliè e il Forte di Gavi, mentre sabato 4 luglio tocca all’Abbazia di Vezzolano, al Castello di Racconigi e al Castello di Serralunga d’Alba. Resta invece chiuso il sito dell’Abbazia di Fruttuaria, in cui il percorso archeologico sotterraneo è dotato di un sistema di aerazione non conforme ai parametri previsti attualmente.
L’attesa è stata lunga, ma si riparte con importanti novità. Non solo è stata organizzata la riapertura del Castello di Serralunga d’Alba, prevista ogni anno con l’arrivo della primavera e questa volta rimasta inevitabilmente in sospeso, ma, dopo un’assenza che si protraeva da tempo, tornano a far parte dell’offerta culturale gli Appartamenti Reali del Castello di Moncalieri e il primo anello del Parco del Castello di Racconigi. A rendere nuovamente accessibili gli ambienti sfarzosi e riccamente decorati del Castello di Moncalieri è intervenuto un accordo di valorizzazione, invece il primo anello del Parco del Castello di Racconigi è stato restituito alla fruizione dai lavori di messa in sicurezza e manutenzione che, nonostante le difficoltà in atto, sono stati eseguiti negli ultimi mesi grazie ai fondi appositamente assegnati dal MiBACT.
L’esigenza di garantire la sicurezza dei visitatori ha indotto a definire nuove modalità di visita, oltreché a rimodulare giorni e orari di apertura. In questo periodo di transizione, dal post lockdown alla ripresa della socialità negli spazi pubblici, si è scelto di privilegiare per lo più la seconda parte della settimana e in particolare il weekend. La priorità di mantenere le distanze interpersonali è all’origine della strategia adottata, con ingressi contingentati in piccoli gruppi e obbligo di prenotazione. Inoltre in tutte le sedi museali i visitatori sono tenuti a indossare la mascherina e a sottoporsi alla rilevazione della temperatura corporea tramite termoscanner, mentre al fine di evitare assembramenti sono state predisposte apposite indicazioni segnaletiche che scandiscono gli spazi di movimento per raggiungere le biglietterie e procedere alla visita.
“In questo frangente del tutto inatteso è stato necessario delineare un nuovo modello organizzativo – spiega la direttrice Enrica Pagella – che deve contemperare i vincoli della sicurezza collettiva con le peculiarità dell’esperienza museale. Per questo abbiamo preferito sperimentare una formula incentrata soprattutto su quella parte della settimana che per la grande maggioranza del pubblico coincide con il tempo libero. Oltretutto il patrimonio in nostra consegna comprende siti museali che offrono l’occasione per gradevoli gite fuori porta, come ad esempio il Castello di Agliè, l’Abbazia di Vezzolano, il Castello di Racconigi, il Castello di Serralunga d’Alba e il Forte di Gavi. L’opportunità di ammirare architetture singolari, ambienti meravigliosi, arredi e apparati decorativi sfarzosi è completata poi dalla dimensione green e, al contempo, en plein air di giardini e parchi storici, nonché di viste emozionanti sul nostro paesaggio, come accade a Gavi e a Serralunga. Una magnifica cornice di giardini, giochi d’acqua e fontane non manca neppure in una sede urbana come Villa della Regina, raggiungibile facilmente a piedi dal centro di Torino”.
La Direzione regionale Musei riunisce infatti una realtà composita che spazia da castelli e abbazie di origine medievale, alle residenze sabaude, a una imponente architettura fortificata. “Mille anni di storia che intrecciano religione, potere, guerra e magnificenza e che coinvolgono grandi figure del passato, dall’abate costruttore Guglielmo da Volpiano fino ai re d’Italia. Una vocazione eterogenea e multiforme – precisa Pagella – che consente di ripercorrere la vicenda secolare di un territorio, e di apprezzarne la civiltà figurativa, dal gotico alpino di Vezzolano, alle scenografie barocche delle residenze, fino all’architettura di difesa che si trasforma in paesaggio, come accade a Gavi”.
Quinta scenografica della società di corte, ma anche mondo concreto in cui si sono mossi importanti protagonisti della storia nazionale, questi siti museali consentono di avvicinarsi ai mutamenti del gusto e alle scelte della committenza dinastica, in uno spaccato di civiltà in grado di congiungere idealmente la spiritualità medievale alle soglie della nostra contemporaneità.
Ed è questo il filo rosso dell’offerta culturale della Direzione regionale Musei, un viaggio che si presta a molteplici esperienze di fruizione: dalle esigenze di studio alla contemplazione, dal piacere dell’approfondimento alla sfera ricreativa, all’insegna dell’opportunità di godere della bellezza dell’arte e della natura da essa addomesticata.
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